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Immagine del redattoreFrancesca Gottofredi

Il cambiamento strategico

Aggiornamento: 17 lug 2021

Il cambiamento strategico, per esser realizzato, richiede molto rigore e precisione e, al tempo stesso, flessibilità e inventiva. Chi vuole esercitarlo sugli altri o su se stesso deve coltivare l'essere scienziato quanto l'essere artista, combinandoli continuamente per non renderli puramente una somma l'uno dell'altro.


“Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare."

Eraclito




punti essenziali del cambiamento


Il fatto che il cambiamento sia un fenomeno inevitabile e costante dell'esistenza di tutti i sistemi viventi, che nell'uomo assume maggior complessità rispetto ad altre specie, è dato noto. Ciò che non è altrettanto saputo è il rapporto che questo ha con il suo apparente antitetico, ossia il fatto che ogni sistema vivente tende a resistere al cambiamento del proprio equilibrio, una volta che questo si sia costituito come omeostasi. L'apparente paradosso della coesistenza tra spinte evolutive e resistenze al cambiamento è in realtà il fenomeno alla base del funzionamento della vita di ogni organismo e, dunque, non dovrebbe stupire, anche se continua a farlo.

Pertanto, se si vuol entrar a conoscenza di quali siano i meccanismi per far avvenire un cambiamento, bisogna innanzitutto studiare quelli che generano le resistenze, per poi poter escogitare espedienti in grado di aggirarle.

Solo successivamente si potrà andare a lavorare sulle esperienze concrete, frutto di potenti azioni all'interno di un dialogo in grado di provocare percezioni che innescano reazioni emotive così forti da sconvolgere l'equilibrio e aprire la strada al cambiamento del sentire e dell'agire, ciò che Franz Alexander definisce come "esperienza emozionale correttiva". Ciò porterà, dopo varie ripetizioni, ad un cambiamento stabile, duraturo nel tempo.


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